Di fronte alle molte sfide odierne, “l’università ha il compito di creare uno spazio di luce e di dialogo”. Allo stesso tempo, “ha uno speciale bisogno di maestri”, “desiderosi di trasmettere non solo conoscenza, ma anche sapienza”. Con queste parole, il Prelato dell’Opus Dei e Gran Cancelliere della Pontificia Università della Santa Croce, mons. Fernando Ocáriz, ha inaugurato, martedì 7 ottobre 2025, il 41º Anno accademico dell’Ateneo romano.
L’Università – ha aggiunto Ocáriz – “è una comunità di persone che percorrono insieme un cammino di ricerca della verità”, da una parte già rivelata nella Parola di Dio, ma che “va riscoperta in ogni scienza” a seconda della “circostanza che ci interpella”. Si tratta di “una palestra dove si impara grazie alla convivenza e al rapporto fra le persone” e dove si genera quella “fitta rete di relazioni, di conversazioni, di scambi arricchenti”. Ed è in questa cornice che “i maestri rappresentano un tesoro di grande valore”.
Nel corso della cerimonia – e a completamento delle iniziative per le celebrazioni del 40º anniversario appena concluso –, sono stati conferiti quattro Dottorati Honoris Causa ad altrettante personalità del mondo accademico ed ecclesiale, proposte da ciascuna Facoltà della Santa Croce.
Nello specifico, per la Facoltà di Teologia, ha ricevuto il Dottorato il Cardinale Kurt Koch, Prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, in modo particolare per l’impegno profuso nel dialogo tra le confessioni cristiane, che ha permesso di costruire ponti di comprensione fondati sulla carità evangelica. Aspetti, questi ultimi , sottolineati nella Laudatio dal prof. Philip Goyret.
Nella sua breve prolusione – pronunciata dopo aver ricevuto dal Gran Cancelliere il tocco da Dottore, il diploma e la medaglia d’argento dell’Università –, il Cardinale, facendo dunque riferimento ai temi dell’ecumenismo, ha ricordato come tutte le discipline teologiche vadano in fondo concepite “al servizio della ricomposizione dell’unità della Chiesa”. Esse “apportano il loro contributo peculiare”, servendo “la responsabilità intellettuale e l’approfondimento della fede della Chiesa”. Chiesa e teologia, ha poi spiegato il Cardinale, sono “permanentemente interdipendenti” e solo in questo modo possono offrire un “contributo insostituibile all’impegno ecumenico”.
Il Dottorato Honoris Causa in Diritto Canonico è stato invece concesso al prof. Helmuth Pree, definito nella Laudatio tenuta dal prof. Stefan Mückl, “uno dei più rilevanti e prestigiosi canonisti contemporanei”, che ha sempre posto “particolare enfasi sui fondamenti teologici, giusfilosofici e teorici del Diritto Canonico, nonché sulla corretta metodologia canonica”.
Nel suo intervento, Pree ha sviluppato il concetto di “partecipazione” come elemento per generare una convergenza tra prospettive speculative diverse – dalla teologia alla sociologia, passando per la filosofia e la canonistica e le scienze umane in generale – “senza sminuire l’autonomia scientifica di ciascuna disciplina” ma attivando “un dialogo sui comuni oggetti d’interesse”.
Pierpaolo Donati, teorico di fama internazionale, ha ricevuto il Dottorato Honoris Causa in Filosofia. “Con la sua sociologia relazionale ha restituito centralità alla persona nella sua interezza – ha motivato nella Laudatio il prof. Antonio Malo –, ricordandoci che il cuore della vita sociale non si trova nei numeri o nelle strutture, ma nel dono reciproco e nella cura dell’altro”.
È esattamente su questi contenuti che Donati ha incentrato il suo intervento, guardando in particolare alle grandi sfide del nostro tempo, a cui la filosofia è chiamata a rispondere ponendo al centro “la relazione come dimensione costitutiva del reale e strumento per rigenerare il legame originario tra Uomo, Mondo e Dio”. Del resto – ha auspicato il sociologo – “la relazionalità di cui abbiamo bisogno è quella che ci consente di discernere ciò che ci umanizza da ciò che ci disumanizza”.
Infine, la Facoltà di Comunicazione ha concesso il Dottorato Honoris Causa alla prof.ssa Anne Gregory, emerita dell’Università di Huddersfield (UK), la quale ha promosso una visione della comunicazione come espressione autentica dell’identità delle organizzazioni. Lo ha sottolineato nella Laudatio il prof. José María La Porte, aggiungendo come la neo Dottore abbia sempre puntato all’importanza della “fiducia fondata su un autentico rispetto della dignità di ciascun individuo” e sulla ricerca efficace del benessere comune.
Concetti ribaditi dalla stessa Gregory nella successiva prolusione, spiegando che “la comunicazione è al centro di ciò che significa essere umani e ciò che tiene unita l’umanità”. È sostanzialmente “un atto di condivisione” e condizione costitutiva “di ciò che significa avere e vivere nella società”. Ad essa vanno affiancate “le azioni”, che la Gregory ha declinato, tra altre cose, nel “comprendere il punto di vista dell’altro” nel saper discernere “ciò che è giusto e corretto” e nella “volontà di ascoltare e di essere impegnati nel dialogo”.
Commentando il riconoscimento ai quattro neo Dottori, il Rettore dell’Università Fernando Puig ha affermato che, ciascuno a suo modo, ha cercato “di migliorare la vita degli altri, aiutare a trovare senso e trascendenza nelle diverse aree del sapere”, onorando per questo “la loro professione”.
Guardando invece all’Anno accademico che ha preso il via, il Rettore ha invitato i presenti a non scoraggiarsi “di fronte a sfide che superano le nostre forze e risorse”. Piuttosto, occorre trovare “nuova energia e coraggio” per raggiungere “un numero sempre maggiore di persone e nuovi contesti attraverso i nostri strumenti privilegiati, la ricerca e l’insegnamento”.
Infine, ha concluso con un riferimento alla “grande fortuna che significa poter lavorare in un’università, e in particolare un’università a Roma”, richiamo esplicito ad una “vocazione di servizio che riconosciamo come autentica fonte di speranza e di gioia”.
La cerimonia di inaugurazione aveva preso avvio con una Santa Messa votiva dello Spirito Santo, presieduta dallo stesso Rettore Puig nella Basilica di Sant’Apollinare.
Alcuni numeri
Nell’Anno accademico 2024-2025 sono stati 1264 gli studenti iscritti alle quattro Facoltà – Teologia, Diritto Canonico, Filosofia e Comunicazione Istituzionale – e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare dell’Università della Santa Croce. Provenienti da 84 Paesi, rappresentavano 409 Diocesi e 87 Congregazioni Religiose. Sempre nello scorso anno accademico sono stati conseguiti 58 titoli di Baccalaureato (in Teologia e Filosofia), 143 titoli di Licenza e sono state discusse 53 Tesi dottorali. Come sostegno allo studio, l’Università ha elargito oltre 2 mln di € sotto forma di aiuti diretti a 327 studenti.

Complimenti vivissimi e l augurio di un buon successo per il bene della cultura cristiana da custodire sotto il manto della Vergine del Buon successo.