È finalmente arrivato il giorno tanto atteso: oggi prende il via la 112ª edizione del Tour de France, la corsa ciclistica più prestigiosa e seguita al mondo. Con una Grand Départ ambientata a Lille, nel cuore delle Hauts-de-France, il Tour 2025 si presenta con una novità significativa e simbolica: per la prima volta dal 2020, l’intero tracciato si svolgerà esclusivamente su suolo francese. Un ritorno alle origini, alla tradizione, ma anche un omaggio sentito a un Paese che vive e respira ciclismo.
Dopo cinque edizioni caratterizzate da sconfinamenti spettacolari ma controversi, il Tour 2025 torna a concentrarsi sulla bellezza e la varietà del territorio nazionale. In 21 tappe e 3.338,8 km complessivi, i corridori attraverseranno 11 regioni e 34 dipartimenti, toccando coste, colline, montagne e pianure in un mosaico geografico che incarna l’anima della Francia ciclistica. L’arrivo finale, previsto per il 27 luglio, avverrà a Parigi, con un passaggio suggestivo e inedito sulla collina di Montmartre, in omaggio ai Giochi Olimpici del 2024.
Il disegno del Tour 2025 è stato accuratamente studiato per garantire equilibrio tra le varie tipologie di corridori. Il tracciato prevede: 7 tappe di pianura dedicate agli sprinter e ai tentativi di fuga da manuale; 6 tappe collinari, ideali per i puncheur e gli attaccanti di giornata; 6 tappe di montagna, con ben 5 arrivi in quota, decisive per la classifica generale; 2 cronometro individuali, una pianeggiante e una in salita. Due le giornate di riposo, previste il 15 luglio a Tolosa e il 21 luglio a Montpellier.
Il Tour parte oggi con una tappa tecnica a Lille, che potrebbe già riservare sorprese e insidie nei passaggi cittadini. Le prime frazioni si svolgeranno nel Nord della Francia, su strade pianeggianti ma non prive di difficoltà, come lo strappo della Côte du Haut Pichot (9,4%). Le condizioni meteo e il vento potrebbero influenzare la corsa, creando ventagli e frazionamenti già nei primi giorni.
La 5ª tappa, una cronometro pianeggiante, sarà il primo snodo tattico rilevante: qui specialisti come Remco Evenepoel avranno l’occasione di guadagnare secondi importanti. Seguono due tappe collinari tra Normandia e Bretagna, con il ritorno dell’iconico Mûr-de-Bretagne, arrivo che spesso ha scosso le gerarchie nelle prime settimane.
La corsa cambierà volto nella 10ª tappa, con un arrivo spettacolare al Puy de Sancy, dopo otto salite classificate tra i vulcani spenti del Massiccio Centrale. Dopo il riposo a Tolosa, i Pirenei porteranno la lotta per la maglia gialla a un livello superiore.
La 12ª tappa si concluderà sull’Hautacam, preceduto dal Col du Soulor, mentre la 13ª sarà una cronometro in salita al Peyragudes. La 14ª tappa, già definita da molti come “regina”, sarà un autentico massacro: Tourmalet, Peyresourde e arrivo a Luchon-Superbagnères, una tripletta che potrebbe stravolgere la classifica.
Dopo un breve respiro, il Mont Ventoux attenderà i corridori nella 16ª tappa: i suoi 15,7 km all’8,8% promettono spettacolo e selezione. Ma sarà nelle Alpi che si consumerà la battaglia finale.
La 18ª tappa, con Col du Glandon, Madeleine e Col de la Loze, rappresenta il punto più duro di tutta la corsa. La 19ª, con arrivo a La Plagne, non sarà da meno. Il Col du Pré potrebbe fungere da trampolino per attacchi a sorpresa, in un finale di Tour al cardiopalma. Il massiccio del Giura, nella penultima tappa, offrirà un’ultima occasione per ribaltamenti clamorosi, prima della parata finale a Parigi.
Il 27 luglio, il gruppo entrerà nella capitale francese per il consueto trionfo dei sopravvissuti. Ma quest’anno ci sarà un’inedita variazione: il passaggio sulla collina di Montmartre, con vista sulla Basilica del Sacro Cuore, renderà il finale ancora più suggestivo. Un gesto simbolico che unisce la grande tradizione del Tour con l’eredità olimpica dei Giochi di Parigi 2024.
Oltre ai già citati giganti alpini e pirenaici, ecco alcune delle salite HC (Hors Catégorie) più temute: Col du Tourmalet – 19 km al 7,4%; Hautacam – 13,6 km al 7,8%; Mont Ventoux – 15,7 km all’8,8%; Col de la Loze – 26,4 km al 6,5%; La Plagne – 19,1 km al 7,2%; Col du Glandon – 21,7 km al 5,1%; Col de la Madeleine – 19,2 km al 7,9%.
Il Tour de France 2025 si preannuncia equilibrato, variegato e altamente selettivo. I corridori dovranno dimostrare resistenza, intelligenza tattica, capacità di gestione delle energie e freddezza nelle tappe chiave. Ogni errore si pagherà caro. Le cronometro, seppur solo due, saranno decisive, così come le tappe alpine e pirenaiche. Il ritorno a un Tour 100% francese rappresenta una scelta tanto simbolica quanto sportiva: valorizzare le eccellenze paesaggistiche e ciclistiche della nazione ospitante, riportando il ciclismo al centro della sua culla storica.
