Il 5 ottobre 1994 la Svizzera fu scossa da uno degli eventi più tragici e inquietanti della sua storia recente: il suicidio–omicidio di massa di 48 membri dell’Ordine del Tempio Solare, una setta esoterica fondata da Joseph Di Mambro e Luc Jouret. I seguaci, convinti di dover “trascendere” verso un altro piano di esistenza, furono uccisi o indotti a togliersi la vita in un rituale apocalittico. L’evento scioccò l’Europa e mise in luce la capacità manipolatoria e distruttiva delle organizzazioni settarie.
A oltre trent’anni di distanza, questo episodio rimane un monito drammatico anche per il 2025. Le sette, pur avendo cambiato volto e linguaggi, continuano a rappresentare una minaccia reale: non sempre si presentano come culti religiosi evidenti, ma spesso si mascherano da movimenti spirituali, terapie alternative, comunità di crescita personale o gruppi pseudo–scientifici. Sfruttano la fragilità emotiva, la solitudine e la ricerca di senso che caratterizzano molte persone nel nostro tempo, dominato da crisi di identità e disorientamento culturale.
Oggi come allora, i meccanismi sono gli stessi:
– isolamento del gruppo dal resto della società;
– controllo psicologico e affettivo sui membri;
– manipolazione spirituale o economica;
– idolatria del leader, che assume il ruolo di guida assoluta e incontestabile.
Con l’avvento dei social network e delle piattaforme online, il reclutamento è divenuto più subdolo e capillare. Molte nuove sette operano nel mondo digitale, diffondendo messaggi pseudo–religiosi o ideologici che promettono “illuminazione”, “salvezza”, o “verità segrete”.
Ricordare l’orrore del 1994 significa dunque mantenere viva la vigilanza: non solo delle autorità civili e religiose, ma anche delle famiglie, delle scuole e dei media.
L’educazione al pensiero critico, la consapevolezza spirituale autentica e il radicamento nella verità della fede cattolica restano le armi più efficaci contro ogni forma di manipolazione settaria.
