La Russia ha annunciato con grande enfasi di aver condotto con successo un test del nuovo missile balistico intercontinentale a propulsione nucleare “9M730 Burevestnik”, un’arma che secondo Mosca rappresenta una svolta tecnologica senza precedenti.
Il capo di Stato maggiore russo, Valerij Gerasimov, ha dichiarato che il missile, definito “a gittata operativa illimitata”, ha coperto una distanza di 14.000 chilometri in 15 ore, durante un test effettuato il 21 ottobre.
L’arma, sviluppata come parte del programma strategico di modernizzazione dell’arsenale russo, è considerata dal presidente Vladimir Putin “senza eguali al mondo” e destinata a garantire alla Federazione un vantaggio militare e deterrente di lungo periodo.
La notizia del test arriva in un momento di forte tensione geopolitica, con il conflitto in Ucraina che continua a intensificarsi e con il Cremlino deciso a mostrare la propria forza militare di fronte all’Occidente.
Contestualmente, Gerasimov ha annunciato anche che le forze armate russe avrebbero completato l’accerchiamento della città di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, uno dei fronti più delicati del conflitto ucraino.
Secondo il capo di Stato maggiore, le truppe d’assalto russe avrebbero assunto il controllo dei principali passaggi militari sul fiume Oskol, chiudendo così la città da sud e da ovest.
La mossa rappresenterebbe un significativo avanzamento sul terreno per Mosca, che sostiene di aver accerchiato fino a 5.000 soldati ucraini nella zona di Kupyansk e altri 5.500 nel settore di Krasnoarmeyskaya.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato che il presidente Putin ha disposto misure per favorire la resa delle truppe ucraine, un’azione che segnerebbe un duro colpo per la difesa di Kiev nel nord-est del Paese.
Intanto, la capitale ucraina è tornata a essere bersaglio di attacchi aerei: tre persone sono morte e altre ventinove sono rimaste ferite, tra cui sei bambini, in seguito a un attacco di droni russi sul distretto della Desna.
Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha comunicato su Telegram che i detriti di alcuni droni abbattuti sono precipitati su un edificio residenziale, colpendo il secondo piano e provocando un incendio che si è poi esteso ai piani superiori.
Le squadre di soccorso hanno lavorato per ore per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza la zona, mentre crescono l’indignazione e la preoccupazione della popolazione civile, sempre più esposta alla violenza dei bombardamenti notturni.
I tre episodi – il test del missile nucleare, l’accerchiamento di Kupyansk e il nuovo attacco su Kiev – si inseriscono in un quadro di escalation militare che conferma la determinazione del Cremlino a mostrare la propria potenza, sia sul piano tecnologico che su quello bellico, mentre l’Ucraina e i suoi alleati occidentali temono un ulteriore inasprimento del conflitto e il rischio che la guerra possa assumere una dimensione ancora più pericolosa e imprevedibile.
Foto di (Joenomias) Menno de Jong da Pixabay
